carino il Nuovo Mondo


Bollettino di salute per parenti, apprensivi e affezionati vari: sto molto bene! (la cacca e' perfetta, Montezuma ancora non si sta vendicando, si Dios quiere) siamo stati alla comunita'. io, cristina (la volontaria spagnola) Rodrigo, guatemalteco del SECINT e Lis, altra volontaria spagnola molto simpatica VOLONTARIAMENTE in Guatemala da due anni con prospettiva di restarci probabilmente trattenuta (PLAGIATA) da Rodrigo, con cui si sposera' presto e che e' anch'egli molto simpatico e poco indigeno. Poi i due suddetti se ne sono andati e ci hanno mollate li' giusto prima del quotidiano acquazzone torrenziale. La comunita' dista 2 ore da Guatemala con autobus molto frequenti e 15 km da Santa Lucia de Cotzumalguapa con autobus a nastro. È la zona piu' fertile di guatemala, collinare e bellissima. un caldo porco. tutto verde e un turbinio di farfalle gialle arancio bianche rosse con tatuaggi neri. sparse nel verde e collegate da strade sterrate, cioe' in realta' molto terrate che diventano disinvoltamente fiumi dopo verso le cinque del pomeriggio, casette, ma non capanne, case di cemento, relativamente squallide, spesso senza porte ne' finestre, tanto col caldo che fa le si terrebbero aperte e quando finalmente piove, pure. alcuni hanno case a due piani con archi e terrazzo (hanno un figlio en los estados unidos) ci vivono desplazados, cioe' li hanno cacciati dalle loro case, ma per i risarcimenti dovrebbero gentilmente esibire un documento, redatto possibilmente da chi li ha desplazati (l'esercito) per comprovare che non sono li' in villeggiatura. sono circa 100 famiglie, con mediamente 8 figli. ogni famiglia ha un pezzettino di terra e poi lavorano in comune il restante terreno per pagare il debito per poter comprare la terra, ma chi si fida? Chi ne ha voglia? e poi quelli del directivo organizzano tutti ma loro mica lavorano. e poi qualcuno ruba il miele che e' l'unica cosa che funziona, cioe' che funzionava, perche' qualche casa farmaceutica sta provando un fumo che dovrebbe uccidere le mosche. non so come stiano le mosche ma il 90 per cento delle api sono morte, eppure prima di spargere il fumo dagli aerei avevano fatto una dimostrazione per gli indigeni che non si fidano mai e fanno manifestazioni e sparano agli aerei, vedete alle api non succede niente! ma le dimostrazioni lo facevano con un altro fumo. ora gli aerei volano un po' piu' in alto.

questo lo scrivevo ieri, tornata dalla comunita' a guatemala city sotto il diluvio delle sei, stanchina e con un biglietto per una fantastica notte in autobus onde andare a visitare Tikal, rovine maya e foresta tropicale. 10 ore. ma perche'? gia', perche'? e poi, Cristina, con la tua diarrea forse sarebbe meglio... rimandare... ma perche' se uno e' all'estero deve sbattersi come uno schiavo indio su e giu'? bueno. mangio un pollo arrosto nel parcheggio dei bus e stamattina eccomi qua, sulla riva di un lago calmo e caldino, palme, tessuti colorati, in un ameno bungalow nel parco naturale biotopo a 4 km a piedi sotto il sole dal paesino intriso dell' entusiasmo di molteplici gringos che qui han cercato il loro paradiso tropicale e l'hanno trovato, a differenza dei guatemaltechi che hanno inseguito il loro sogno americano e poi li' si sono svegliati.
gli accoglienti indigeni che curano l'hotel l'hanno chiamato "gringo perdido"... chissa' cosa intendevano... nel frattempo pure io... diciamo... vado in bagno spesso e volentieri (volentieri non e' da intendersi alla triestina)
non ho ancora raccontato della comunita'... e ormai la mezz'ora di internet e' scaduta, quindi pagherò pure l'altra e vado avanti, almeno per tranquillizzare i parenti e gli adottivi vari.
nella comunita' ci hanno assegnato una casettina deliziosa, azzurra e bianca, ha le porte e le zanzariere, pure la doccia e i fornelli! abbiamo scelto di non essere ospitate nelle famiglie (per non disturbare, si intende, e per non creare invidie tra le famiglie... e poi gia' siamo tanto buone da andare ad aiutare i poveretti, perche' cavolo dobbiamo dormire ammucchiate per terra?). ci hanno apprezzate per la nostra sensibilita' quando abbiamo proposto che ogni famiglia puo' avere l'onore di invitarci (con tre euro mangi colazione pranzo e cena...) la prima sera ci han dato una specie di pastasciutta, buona! poi una specie di tortilla spagnola con uova e patate... buono il cibo guatemalteco... lo hanno imparato nei laboratori di cucina con i volontari, era cibo italiano e spagnolo. aahh, si' ecco appunto, infatti! la mattina un bicchiere caldo, the? no, caffe' zuccheratissimo e con molta acqua bollente. a me che il caffe' italiano fa schifo questo mi va benone. e un piatto con una crema marroncina fumante... uh! la terra del cacao! fagioli. (potevano insegnargli pure a fare la colazione europea, zio can!) questo succede a casa di Juan che e' un po' il capo della comunita' e sua moglie Rosa e i suoi 12 figliolini di cui Hilda e' tornata da poco dopo aver lavorato in citta' in una casa di signori. e adesso ha un bambino e non va a scuola ne' partecipa al gruppo di giovani (categoria che io credo non esista realmente in questa cultura, a differenza che nella nostra dove e' la categoria che conta il maggior numero di rappresentanti) il bambino si chiama Juan e sta appeso a una culla con lunghe corde dove dondola per ore, appena piange arriva una zia o uno zio di qualche anno maggiore di lui e se lo porta a spasso o lo fa ridere come un bambolotto, ma con molta responsabilità. qui se un bambino piange - ma lo fanno solo fino ai tre anni da quel che ho visto - per prima cosa viene consolato. non esiste il concetto di capriccio, perche' non viene visto come tale, lo si prende in braccio e lo stringe e culla, smette subito, le mamme stanno con molti bambini appesi intorno e non danno mai segni di fastidio e i bimbi fanno subito qualsiasi cosa venga loro chiesta, come se fosse la cosa piu' naturale del mondo. Ed effettivamente e' cosi'.
Nel prossimo giro vi racconto delle mille cose che mi frullano nella testa che si potrebbero fare... Voi raccontatemi che cosa succede dall'altra parte del mondo che e' interessante lo stesso anche se e' vicino!

charo

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