carino il Nuovo Mondo


Bollettino di salute per parenti, apprensivi e affezionati vari: sto molto bene! (la cacca e' perfetta, Montezuma ancora non si sta vendicando, si Dios quiere) siamo stati alla comunita'. io, cristina (la volontaria spagnola) Rodrigo, guatemalteco del SECINT e Lis, altra volontaria spagnola molto simpatica VOLONTARIAMENTE in Guatemala da due anni con prospettiva di restarci probabilmente trattenuta (PLAGIATA) da Rodrigo, con cui si sposera' presto e che e' anch'egli molto simpatico e poco indigeno. Poi i due suddetti se ne sono andati e ci hanno mollate li' giusto prima del quotidiano acquazzone torrenziale. La comunita' dista 2 ore da Guatemala con autobus molto frequenti e 15 km da Santa Lucia de Cotzumalguapa con autobus a nastro. È la zona piu' fertile di guatemala, collinare e bellissima. un caldo porco. tutto verde e un turbinio di farfalle gialle arancio bianche rosse con tatuaggi neri. sparse nel verde e collegate da strade sterrate, cioe' in realta' molto terrate che diventano disinvoltamente fiumi dopo verso le cinque del pomeriggio, casette, ma non capanne, case di cemento, relativamente squallide, spesso senza porte ne' finestre, tanto col caldo che fa le si terrebbero aperte e quando finalmente piove, pure. alcuni hanno case a due piani con archi e terrazzo (hanno un figlio en los estados unidos) ci vivono desplazados, cioe' li hanno cacciati dalle loro case, ma per i risarcimenti dovrebbero gentilmente esibire un documento, redatto possibilmente da chi li ha desplazati (l'esercito) per comprovare che non sono li' in villeggiatura. sono circa 100 famiglie, con mediamente 8 figli. ogni famiglia ha un pezzettino di terra e poi lavorano in comune il restante terreno per pagare il debito per poter comprare la terra, ma chi si fida? Chi ne ha voglia? e poi quelli del directivo organizzano tutti ma loro mica lavorano. e poi qualcuno ruba il miele che e' l'unica cosa che funziona, cioe' che funzionava, perche' qualche casa farmaceutica sta provando un fumo che dovrebbe uccidere le mosche. non so come stiano le mosche ma il 90 per cento delle api sono morte, eppure prima di spargere il fumo dagli aerei avevano fatto una dimostrazione per gli indigeni che non si fidano mai e fanno manifestazioni e sparano agli aerei, vedete alle api non succede niente! ma le dimostrazioni lo facevano con un altro fumo. ora gli aerei volano un po' piu' in alto.

questo lo scrivevo ieri, tornata dalla comunita' a guatemala city sotto il diluvio delle sei, stanchina e con un biglietto per una fantastica notte in autobus onde andare a visitare Tikal, rovine maya e foresta tropicale. 10 ore. ma perche'? gia', perche'? e poi, Cristina, con la tua diarrea forse sarebbe meglio... rimandare... ma perche' se uno e' all'estero deve sbattersi come uno schiavo indio su e giu'? bueno. mangio un pollo arrosto nel parcheggio dei bus e stamattina eccomi qua, sulla riva di un lago calmo e caldino, palme, tessuti colorati, in un ameno bungalow nel parco naturale biotopo a 4 km a piedi sotto il sole dal paesino intriso dell' entusiasmo di molteplici gringos che qui han cercato il loro paradiso tropicale e l'hanno trovato, a differenza dei guatemaltechi che hanno inseguito il loro sogno americano e poi li' si sono svegliati.
gli accoglienti indigeni che curano l'hotel l'hanno chiamato "gringo perdido"... chissa' cosa intendevano... nel frattempo pure io... diciamo... vado in bagno spesso e volentieri (volentieri non e' da intendersi alla triestina)
non ho ancora raccontato della comunita'... e ormai la mezz'ora di internet e' scaduta, quindi pagherò pure l'altra e vado avanti, almeno per tranquillizzare i parenti e gli adottivi vari.
nella comunita' ci hanno assegnato una casettina deliziosa, azzurra e bianca, ha le porte e le zanzariere, pure la doccia e i fornelli! abbiamo scelto di non essere ospitate nelle famiglie (per non disturbare, si intende, e per non creare invidie tra le famiglie... e poi gia' siamo tanto buone da andare ad aiutare i poveretti, perche' cavolo dobbiamo dormire ammucchiate per terra?). ci hanno apprezzate per la nostra sensibilita' quando abbiamo proposto che ogni famiglia puo' avere l'onore di invitarci (con tre euro mangi colazione pranzo e cena...) la prima sera ci han dato una specie di pastasciutta, buona! poi una specie di tortilla spagnola con uova e patate... buono il cibo guatemalteco... lo hanno imparato nei laboratori di cucina con i volontari, era cibo italiano e spagnolo. aahh, si' ecco appunto, infatti! la mattina un bicchiere caldo, the? no, caffe' zuccheratissimo e con molta acqua bollente. a me che il caffe' italiano fa schifo questo mi va benone. e un piatto con una crema marroncina fumante... uh! la terra del cacao! fagioli. (potevano insegnargli pure a fare la colazione europea, zio can!) questo succede a casa di Juan che e' un po' il capo della comunita' e sua moglie Rosa e i suoi 12 figliolini di cui Hilda e' tornata da poco dopo aver lavorato in citta' in una casa di signori. e adesso ha un bambino e non va a scuola ne' partecipa al gruppo di giovani (categoria che io credo non esista realmente in questa cultura, a differenza che nella nostra dove e' la categoria che conta il maggior numero di rappresentanti) il bambino si chiama Juan e sta appeso a una culla con lunghe corde dove dondola per ore, appena piange arriva una zia o uno zio di qualche anno maggiore di lui e se lo porta a spasso o lo fa ridere come un bambolotto, ma con molta responsabilità. qui se un bambino piange - ma lo fanno solo fino ai tre anni da quel che ho visto - per prima cosa viene consolato. non esiste il concetto di capriccio, perche' non viene visto come tale, lo si prende in braccio e lo stringe e culla, smette subito, le mamme stanno con molti bambini appesi intorno e non danno mai segni di fastidio e i bimbi fanno subito qualsiasi cosa venga loro chiesta, come se fosse la cosa piu' naturale del mondo. Ed effettivamente e' cosi'.
Nel prossimo giro vi racconto delle mille cose che mi frullano nella testa che si potrebbero fare... Voi raccontatemi che cosa succede dall'altra parte del mondo che e' interessante lo stesso anche se e' vicino!

charo

premesse, progetti, collega

ANNA P. Ti volevo rispondere direttamente da dietro le quinte, ma non e' partito il messaggio. mi fa piacere che ti faccia piacere! io tornero' a dicembre... cosa ci faccio qui... beh, avevo conosciuto questa Sandra guatemalteca che lavora al servizio civile internazionale del Guate (il SECINT) a un campo a Bruxelles del SCI_italia, avevamo fatto un progetto insieme per una settimana con pimpi dai 3 agli 8 anni e lei mi ha detto bello lavorare con te! Vieni in Guatemala e facciamo un progetto... gia' che c'ero volevo farci la tesi... Ma era un po' lontano, allora volevo farla a Bruxelles… Cosi' la feci a milano, feci, per finire prima e poi andarmene in Guatemala senza dover render conto a nessun professore e senza fretta di tornare. Questa e' la versione semplificata, perche' la vita non e' mai cosi' lineare durante, come lo e' alla fine.

  

GIANCARLA PANIZZA, mi fa piacere che mi leggiate! come sarebbe la questione degli orti a milano? Io proporrei orti a firenze, in realta' (ma i miei genitori non han voglia di sentirmi parlare della mia prossima migrazione, quindi ora non insisto) a proposito di orti, proprio oggi ho campato in aria un mirabolante progetto mamma-bambini-piante mediche-arte-integrazione-recupero della memoria storica - valorizzazione della propria cultura.
Siccome nella comunita' ci sono 5 gruppi etnici differenti, di cui alcuni provengono da Tierra fria e muoiono di caldo e non capiscono nessuna lingua a parte la propria, soprattutto le donne e siccome adesso finalmente c'e' l'acqua in casa (ma non gli scarichi, naturalmente) E LE DONNE NON SI TROVANO PIU' A PRENDERE L'ACQUA AL FIUME e comunque non possono partecipare a nessuna attivita' perché non possono mollare i multipli pargoli a casa, siccome c'e' in ballo un progetto ecoturismo ma nessuno sa niente della zona né naturalisticamente ne' da molte altre prospettive, invero, e siccome non c'e' nessuna figura con conoscenze mediche, neanche di conoscenze mediche naturali, ma ciascuno conosce un po' i suoi rimedi e basta, siccome i bambini si annoiano mortalmente e la scuola è tenuta da persone esterne alla comunita' che meno lavorano meglio è... Allora io ho pensato - sempre in grande e su un saltellante autobus di plastica tra galline e capretti - che si potrebbe invitare mamme e figlioli e raccontare loro una storia... qualche principe alla ricerca di non so che… una piuma di quetzal (intanto faro' un bel minestrone di Grimm e leggende maya) comunque quello che serve come risultao e' che bisogna ricostruire l'orto in cui crescevano tutte le piante mediche che curavano tutte le malattie, solo che poi i popoli si sono divisi e ognuno ne conosce solo alcune... lì inizia la ricerca tra mamme e nonni e nonne di quali sono le piante e come si usano e le leggende (por si a caso) e dove si trovano... qualcuno dovra' imparare a disegnare per poter riprodurre le piante... o pressarle, quelle presenti.
E poi tradurle nelle differenti lingue e da qui partire con laboratori di traduzione in cui tutti imparano le parole base di tutte le lingue e basta con l'imparare solo il castillano come se chi non lo parla fosse un animale) e con le mamme che non parlano spagnolo (e che credo non verranno all'incontro) vedere se si può fare un piccolo gruppo di cui un figlio traduca la mamma per ascoltare una storia in tutte le lingue...
Naturalmente ne verra' fuori una storia lunghissima che disegneremo lungo tutti i muri della scuola e con le mamme faremo delle magliette con la macchina da cucire nuova che nessuno sa usare e ci scriveremo sopra una parola tradotta in tutte le lingue e poi preparerò tutti, donne e bambini all'esame di terza media italiana, eh?


MAMMA non sentirti in colpa per avermi fatto togliere la bibbia dalla valigia, qui ci si evangelizza per la strada... comunque me ne prenderò una locale.
mi chiedi della collega spagnola.
mi vergogno molto perche' sono partita con un sacco di pregiudizi su di lei, cosa che mi capita di rado e trovo orribile. non so perche', l'accento madrilegno, il suo amore per il viaggio, cosi', questa leggerezza... la verita' e' che io sono davvero una snob. lei e' molto disponibile e simpatica, molto alla mano, piena di iniziativa (per viaggiare sicuramente, spero anche per lavorare).
credo di averla presa male perche' ci han presentate di notte e a digiuno e in realta' se devo dirla tutta in questi giorni non sono molto socievole, mi guardo in torno, mi viene da stare zitta (incredibile... questo spiega perche' tutta questa loquacita' via etere). penso che andra' tutto bene con lei, perche' ancora non mi detesta nonostante la mia spocchia che cerco di celare.
 
charo

bighellonando a orecchie aperte

ora vi scrivo di nuovo e qualcuno potrebbe anche essersi un po' rotto o
chiedersi se non ho niente di meglio da fare.
in realta' credo che d'ora in avanti non sara' cosi' facile trovare degli
internet e inoltre questo scrivere al vento e ricevere delle risposte
dall'altra parte del mondo mi rincuora molto. mi aiuta a riordinare le
sensazioni nel tentativo di trasmetterle e mi sento un po' come gli evangelisti
che urlano le loro storie in un microfono in mezzo alla pubblica piazza e
penso a tutte le persone che a Milano o a Trieste e in ogni parte del mondo,
vecchi, donne, giovani, mamme, figli, nonne avrebbero da raccontarsi ma quando
lo fanno su un tram vengono presi per matti, per quanto le loro parole possano
essere sensate o perfino sagge.

oggi in piazza c'era un indio pensaverde, cosi' si autodefiniva, con un serpente
enorme, molto velenoso, diceva, ma c'era da credergli, aveva dei denti piccoli
ma non rassicuranti, e la coda terminava come con 5 palline trasparenti una in
cima all'altra... credo fossero dei sonagli, ha fatto anche un a cacca enorme,
del suo stesso colore verde e giallo, l'indio lo manipolava disinvoltamente ma
aveva un dito storto e rigido cicatrizzato... addomesticare un serpente non e'
sempre facile. diceva che la sua carne cotta e macinata e il suo veleno
potevano guarire il cancro all'utero, alle ovaie e alla prostata e pure il diabete.

un ragazzino mi ha raccontato che nel parco dove stavo passeggiando, che era una montagnola nel centro di Guatemala City, appariva talvolta la Llorona (Piagnona), una signora che aveva ucciso suo figlio e lo aveva fatto a pezzettini e lo aveva buttato nel fiume. vicino ai fiumi o ai corsi d'acqua la si puo' sentire piangere perche' sta cercando i pezzettini di suo figlio per ricostruirlo.
invece a mezzanotte si puo' vedere di schiena una bellissima donna coi capelli lunghi. quando si gira ha la testa di cavallo.
nella stessa montagnola si e' impiccato "pie de lana" un assassino di bambini dal passo silenziosissimo, naturalmente la sua anima non e' molto tranquilla e gira nel parchetto.
attenzione anche alle serenate di un certo omino basso coi baffetti e un enorme cappello, perche' ipnotizza le donne e se le porta via e non se ne sa piu' niente. annoda pure le code ai cavalli. Cuidado!

ho incontrato la volontaria spagnola.
E' lunga

appunti di viaggio

emergo da un deludente museo "popol vuh". popol vuh e' il nome di un libro sacro
maya, ora sto circa leggiucchiando, ma non vorrei fare l'intellettuale
espatriata.
l'effetto era un po' quello di tanti cosini di terracotta un po' avulsi da
tutto. ho scoperto che il cacao era la moneta di scambio e gli spagnoli lo
trovavano molto romantico perche' non si poteva accumulare.
poi di punto in bianco sparisce tutto cio' che poteva avere un'aria un po'
autoctona e a partire dal 500 solo quadri e sculture di santi madonne e gesu'
in stile impeccabilmente europeo, bianchi e col capo reclinato, tutti. con
espressioni che spaziano dalla disperazione piu' totale al confine col pianto
allo sguardo di beatitudine e adorazione con gli occhi verso l'alto cogliendo
l'espressione che qualunque cristiano assumerebbe un istante prima di svenire a
causa d un grosso colpo in testa...altri angioletti meglio riusciti quasi li
potevi sentire sospirare e ricordavano gli scolari che ascoltano per la 26554
volta la maestra dire che non si lanciano i pezzetti di carta imbevuti di
saliva.

per chi mi chiedva del cibo..faccio un ipertesto´-.,`´due punti
CIBO oggi con l'equivalente di meno di 50centesimi di euro ho mangiato una
banana fritta e un tamales, qualora si chiami cosi', che sembrava una humitas
cilena, ossia era un
cartoccio fatto con una foglia di mais e dentro c'era una specie di polenta ma
molto meglio e dentro c'era un osso._¨^*`+si', c'era un osso, non sapevo che
qui il mais avesse le ossa, ma del resto i gutemaltechi credono che gli uomini
siano stati fatti col mais ))forse e' vero il viceversa

invece la frutta e' tutta verde, le banane hanno la buccia verde e pure le
albicocche, anche le arance, sembra tutto acerbo ma invece no, pero' hanno un
frutto allucinante che sembra un dinosauro e dentro e' fucsia porpora con
elegantissimi semini neri che in compenso sa circa di kiwi insipido e per quel
che mi riguarda avrebbe anche potuto essere verde


GUATEMALA CITY
vi informo che milano non e' inquinata ne' rumorosa.
se volete fidarvi della mia opinione personale... non definirei mai guatemala
city un gioiello, ecco.
 un tempo la capitale era Antigua, che e' qui vicino, poi ne hanno fatta una
piu' nuova perche' quella antica era stata distrutta ripetute volte da
terremoti. del resto pure guate _la chiamano cosi', affettuosamente_e' stata
distrutta dai terremoti, quindi e' una bella accozzaglia di case basse circa
recenti e genericamente orrende.


MUSICA Paola, mi chiedevi della musica, non lo so ancora, al museo l'unica idea
carina era che si sentivano delle specie di ocarinbe di terracotta che
imitavano gli uccelli e questo e' tutto quello che si sa della musica
predevastazione

ora parto con la pesca magica e chiedo scusa per l'ingombro di byte
ciascuno peschi il suo:

PAPa' ti arriva qualcosa"%$&/punto di domandacome state, tutti vivi"·"$·"%ç maledettatastiera dove sono i punti di domanda
diarreee, figli, computer, felini, racconti, discorsi a tavola, caffe' al
sole:;_¨^`p`+punti di domanda sparsi

MARTHA
mi chiedi delle piante...verdi molte grandi fiori enormi esagerati colorati
carnosi...non e' facile descriverli e poi queste sono solo le piante di citta'!
si' qui si parla spagnolo ufficialmente ma meta' della popolazione e' maya e
una buona parte di loro hanno dialetti diversissimi, ora pero' pare che stiano
riuscendo finalmente a debellare queste stupide differenze e stanno lentamente
dimenticando le loro lingue, ma sono ben cocciuti questi maya!
no, non sono stata in nessuna libreria, cioe', non ne ho proprio viste e la
unica che ho visto mi ci sono precipitata ma credo che in italia si sarebbe
chiamata piuttosto cartoleria, non n'era neanche un libro ma molti quaderni che
poi potrebbero diventare libri. ma la cultura maya disprezza la scrittura
perche' dicono che la scrittura serve per dimenticare, mentre le cose
importanti (sacre) vanno ricordate a memoria,  noi scriviamo solo per poterci
dimenticare delle cose perche' tanto sono scritte.
e poi volevo dirti che non va bene il mal di stomaco..io ho un suggerimento ma
non voglio
offenderti. prova a prenderti cura della tua pancia come fosse unn bambino,
cocolati invece di sgridarti o di compiangerti. ti voglio bene.


> KAI
> grazie!
> anch'io non penso che per cambiare abiti basti vedere abiti altrui e
altrui
> abitazioni e abilita', anch'io mi auguro di lasciare degli abiti vecchi
> acciocche' delle gatte ci facciano dei parti, o dei party, del resto
quando
> parti puoi scomporti degli scomparti e capisci come ti comporti e come
puoi
> porti e hai delle domande da porci e altre piu' beneducate se ti piacciono i
> pony, compartisci non gli altri , ti compatisci meno. pertanto intanto
esporto,
> ma non so cosa importo, lascio il porto, che mi importa_apro una porta che
non
> so dove porta... chissa' _dici _ tu parti, ci rivedremo con un sacco di
> bambini-parti trigemellari'_e pure prematuri, ma non ho capito come si fa
> compartirli dopo il divorzio in parti uguali, meglio un numero pari...

> NONNA
> non ti preoccupare per me, io me la cavo e non e' tanto facile
plagiarmi... e
> poi ho molte cose da fare al mio ritorno...non credo che mi convinceranno a
> restare qui tutta la vita.
> hai gli indirizzi dlle altre cuginastre__:,punto di domanda¨*:
> aspetto le tue frecce di luce!!


> AMMICI DI TRIESTE!
>
> mi spiace caspio che non sono riuscita a venire a fare un bagno e a
salutarvi
> con calma, dopo la tesi eil servizio civile che ho prolungato sperando di
> riuscire a cavarne qualcosa di soddisfacente...)))ma si', dai, una bella
> esperienza, ho imparato tante cose...)))))poi avevo gli esami di shiatsu,
e non
> si e' capito come la settimana prima di partire ero immersa in delle
`prove
> quotidiane di testro con ragazzini stranieri'''molto bello,,, ma vita e'
piena
> di scelte e ho scelto di non scapicollarmni a trieste.
> che poi non so neanche se lo sapete tutti.

riguardo alla domada sottile " cosa farai in guatemala" pensavo di non
rispondere per una serie di validi motivi, non ultimo il fatto che non lo so
ancora. comunque torno a dicembre.
...accipicchia non vedo
> l'ora di vemnire a trieste, ma ora voi ve ne andate
> dove andate cosa fate---punti domanda diffusi



ALE
la Marghe dice approfittando di questo mio ecumenismo potrei darti il suo
indirizzo acciocche' tu possa comunicare col suo marito Massimo che andra' a
Londra a lavorare nel Royal veterinary school, visto che sappiamo che ti piace
tanto il mondo accademico...sopratutto se vai vacci presto cosi' torni presto,
come mi dice il mio papa'


MONICA
brava, resisti ai pretendenti che non ti convicono, fai un favore a te e a loro.

SILVIA
come stai-punto di domanda-la tua pallina per il bagno mi fatto compagnia
sotto il temporale dell'altro giorno a Milano e il bagno rilassante se lo e' fatto la mia borsa...grazie per il pensiero, comunque sono rilassata lo stesso, adesso.
si', cerchero' di non essere troppo bionda...

CARMEN
vabene, terro' gli occhi bassi...

sbarco

sono in una
universita'-parconatural-
museo-salonsocratico-gurdianiarmati-internetgratis...credo...
ho scoperto che i miei nuovi amici gentilmente avevano programmato per me che
queste due settimane mi facessi i fatti miei, che si puo' leggere che non mi
stanno molto dietro oppure che sono libera.
preferisco la seconda versione.
il programma e' che domenica e lunedi' andro' con la volontaria spagnola a
vedere la comunita' maya, poi avro' una settiman per riprendermi dall'impatto e
decidere se voglio tornare a casa, poi mi faranno una formazione sabato e
domenica prossimna per convincermi a non tornare a casa e poi andro'
finalmente a vivere la vita bucolica degli indigeni.

nel frattempo-dicono i miei amici- puoi viaggiare un po' per il guatemala.
oppure no, penso io che sono stanca morta da tutto quest'anno e mi va benissimo
non avere niente da fare.
cosi' bigellono- con somma cutela-NONPREOCCUPATEVIPERFAVORE!-per guatemala city.
la gente e' molto rispettosa e io dal canto mio mi esercito a diventare
invisibile e non dare nell'occhio.
gli uomini non dicono volgarita' per la strada, neache quelli che non hanno
niente da fare, le donne dal canto loro sono molto contenute e indossano un
espressione impassibile da maya, ma se chiedi qualcosa sorridono e sono molto
disponibili.
non esistono i vestiti succinti, talvolta vengono lasciate scoperte porzioni di
abbondante seno, ma sono quasi sempre mamme e non hanno niente di ostentativo.
non esistono i passeggini e non ho mai visto un bambino piangere-e credo che
queste due cose siano legate.
per Silvia e Monica che mi chiedevano i bambini vengono portati legati in panni
normalissimi, rettangolari e multicolori, ma le cittadine si vergognano e cosi'
li portano in braccio, che e' solo piu' faticoso.
sono andata al perque central che in realta' e' una piazza enorme con qualche
aiuola.
la gente si raccoglie in capannelli ad ascoltare. una signora vende forse un
sapone e parla del micròbio, creatura insidiosa e invisibile che si trova dove
meno te l'aspetti "ci sono dei signori-senza voler offendere nessuno- che vanno
con le scarpe nuove e le calze eleganti, che quando tornano a casa e se le
tolgono il gatto scappa dalla finestra per la puzza..."la signora recita, mima,
fa ridere i bambini, rabbrividire le madri e zittire i signori.

sulle panchine i guatemaltechi baciano con passione le loro signore, anche
quelli per niente giovani

in un aiuola ben curata un mamma topa portava a giocare i suoi figlioletti
adolescenti e se la venditrice si distarae le entrano nella borsa e poi
scappano ridendo al trotto

c'e' una musica di pianola, molta gente di varia eta', un signore al microfono
canta che Dio e' meraviglioso, e' accompagnato anche da una chitarra rossa
stile rock sostenuta da un anziano con una faccia da texano e il cappello pure
e rosso pure in faccia come la chitarra, ma non gli danno l'audio perche' credo
non sappiasuonare.
un tizio al microfono racconta che lui beveva tanto, era disperato-urla, gli si
incrina la voce-molti uomoni di diverse eta' in silenzio lo ascoltano,
commossi.
e diceva a Dio: DIo ma a me mi piace! A MI ME GUSTA!alleluia! -quasi piange- che
cosa posso farci se mi piace? alleluia!gli ho detto DIOS CAMBIAME, allelulia!
perche' siamo tutti figli e questo nessuno ce lo toglie, nessuno!

ho visto un colibri'! non si distinguono le ali...

un signore stende un panno in terra e comincia a deporvi degli oggetti, ma non
sono in vendita, inizia a raccontare una storia, credo, non mi avvicino perche'
ci sono solo uomini, l'unico oggetto riconoscibile sul telone e' un enorme pene
dritto verso il cielo, pittosto realistico.
vado a visitare la cattedrale, un signore un po' piu' largo che lungo si offre
di farmi compagnia e mi chiede se sono un attrice e come sta mio marito e mi
da' il benvenuto in guatemala
e' vero, la mattina c'e' sempre bel tempo, il pomeriggio piove
i manichini per i jeans hanno giustamente delle forme da natiche guatemalteche,
ben sferiche
come i piccioni la gente si accalca sotto i portici immobile, aspetta che smetta
il temporale.

ora vado perche' in realta' non credo che sia previsto che qui si usi internet
liberamente, ma mi hanno spiegato che i guatemaltechi non sono capaci di dire
di no e poi sono bionda.